lunedì 5 novembre 2018

Dalla Spagna, uno studio rivela l'importanza di prendersi cura della voce dei propri figli

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Uno studio spagnolo ha scoperto l'importanza di prendersi cura della voce dei propri figli. La disfonia può portare a disturbi emotivi e scolastici. I risultati dello studio, ottenuti attraverso indagini sui genitori di 385 bambini, sono stati presentati il ​​20 ottobre a Madrid nel corso dell'incontro principale degli otorinolaringoiatri in Spagna e Portogallo.

Il Dipartimento di Otorinolaringoiatria dell'ospedale Obispo Polanco di Teruel ha condotto uno studio sui disturbi della voce nei bambini dai 6 ai 12 anni. Il 57% dei bambini valutati ha avuto problemi nella voce - l'8,5% di essi nel range forse patologico - mentre fuori dalla Spagna la percentuale di bambini con disfonia varia dal 6% al 25%.

Il lavoro, pioniere in Spagna, è stato coordinato dall'otorino Frank Betances, il quale ritiene che la disfonia possa influire negativamente sullo sviluppo emotivo e scolastico del bambino. Pertanto, è di vitale importanza includere misure di igiene vocale all'interno del programma scolastico, nonché formare gli insegnanti in merito ai disturbi della voce degli studenti al fine di facilitare l'attuazione dei programmi di prevenzione.



"Se tuo figlio grida, ignoralo, non prestargli attenzione, così capirà che non ha bisogno di alzare la voce troppo per essere ascoltato." Questo è il primo consiglio che lo studio offre ai genitori: di prendersi cura delle corde vocali dei loro bambini. Lo studio conclude che, a causa delle caratteristiche culturali in Spagna, i bambini di questo Paese, specialmente quelli di sesso maschile, a causa del loro spirito di leadership - tendono a parlare più forte del resto degli scolari europei.






PRENDERSI CURA DELLA VOCE DI TUO FIGLIO

Prendersi cura della postura della testa in modo che non interferisca con la respirazione, parlando al bambino con una buona articolazione, non fumare di fronte a lui, sono altre regole. Dormire regolarmente per almeno 10 ore, assumere molti liquidi, evitare un riscaldamento eccessivo e ambienti rumorosi, sono anche altri consigli.

Lo studio consiglia di andare dal medico per affezioni alle vie respiratorie, perché esse colpiscono anche le corde vocali. Un altro fatto: i bambini che frequentano corsi di canto o sport almeno due ore alla settimana, hanno una voce migliore rispetto ai compagni di classe che non lo fanno. 

Se hai domande puoi commentare questo articolo, sarò lieto di risponderti. Se vuoi, puoi condividerlo sui social o inviarlo ai tuoi contatti.

mercoledì 31 ottobre 2018

STOP CERTIFICATO MEDICO PER ASSENZE SCOLASTICHE

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A partire dal 24 ottobre 2018, come già avviene in alcune regioni italiane, anche nella Regione Lazio non sarà più necessario per le famiglie portare il certificato medico per le assenze per malattia superiori ai cinque giorni. 

Pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio la legge sulle semplificazioni delle certificazioni sanitarie in ambito scolastico. A partire dal 24 ottobre 2018, come già avviene in alcune regioni italiane, anche nella Regione Lazio non sarà più necessario per le famiglie portare il certificato medico per le assenze per malattia superiori ai cinque giorni.

L’Unico caso in cui è esclusa l’abolizione del certificato scolastico riguarda i casi in cui sia richiesta la certificazione per misure diprofilassi previste a livello nazionale e internazionale per esigenze di sanità pubblica.

giovedì 20 settembre 2018

Il sonno: come insegnare al tuo bambino a dormire (in soli 7 giorni)

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Rompere le cattive abitudini del sonno di mia figlia, insegnandole come dormire, è stata una delle cose più importanti che abbia fatto per la sua salute, la mia e quella di tutta la famiglia.

Come insegnare al tuo bambino a dormire

Durante i primi giorni di vita con mia figlia in casa, mi sono concentrato solo su ciò che era meglio per lei, quindi le notti insonni mi sembravano un piccolo prezzo da pagare. Effettivamente, sarà capitato una o due volte di dover escogitare ogni metodo anti-colica per farla smettere di piangere. Tutto questo fino a circa la sesta settimana, cioè, quando si svegliava approssimativamente nel bel mezzo della notte. Al terzo mese, fingevo di dormire, sperando che mia moglie si alzasse per prima e preparasse il biberon. Poi ho capito che era importantissimo per tutti che facessi il mio dovere di padre. Devo confessarti che da allora non sono riuscito più a ricordare cosa si prova a non essere stanco.

Nella mia esperienza ho potuto sperimentare che, anche con un bambino piccolo, non è mai troppo presto per insegnare il sonno. Perché ad un certo punto o si cede al volere di queste piccole pesti, oppure ci si impone da buoni, pazienti e fermi educatori. Ripensando a quei giorni e riassumendo le esperienze, ti elenco un piano di sette giorni per raggiungere una buona notte di sonno per te e per il tuo bambino, con un minimo di pianto lungo la strada.

Giorno 1: Avvia una routine regolare

Se anche tuo figlio confonde la notte con il giorno, sonnecchiando per lunghi periodi nel pomeriggio e svegliandosi per giocare al momento di coricarsi, probabilmente hai bisogno, come ne ho avuto io, di rimettere le cose al loro posto. Parlando e confrontandomi con genitori più esperti di me, venni a conoscenza del fatto che i bambini, anche se piccolissimi, possono imparare la differenza tra la notte e il giorno fin dall'inizio. Però mi accorsi fin da subito che bisognava fare qualcosa perché questo accadesse.
avvia una routine regolare

Fortunatamente, i nonni che venivano a prendere mia figlia, lo facevano al mattino molto presto. Mia figlia entrava così nella routine di alzarsi sempre alla stessa ora, ogni giorno. Vedendo poi la luce del giorno, probabilmente capiva che era ora di alzarsi e che arrivavano i nonni. 
Di notte, iniziai alcuni rituali. Senza stendere un regolamento, iniziai a definire, insieme con mia moglie, una specifica routine per andare a dormire. Bagnetto, cambio pannolino, pigiama e culla per la notte con le luci spente. Infilata mia figlia nella culla, le cantavo una canzone, cosa che (dicono gli esperti) aiuta il sistema motorio e sensoriale del bambino a "rallentare". A mia figlia piace molto tenermi la mano o il dito, oppure farsi massaggiare sotto i piedi. Non sopporta assolutamente carezze sulle gambe o sulle braccia. Per tuo figlio lo scoprirai solo sperimentandolo.

Giorno 2: la pratica rende perfetti

il fono rumore biancoIl secondo giorno ho continuato a perfezionare la routine costante che avevo iniziato il giorno prima. La poppata notturna (che non era scomparsa di colpo) era diventata un buon momento per accentuare la differenza tra giorno e notte. Ho fatto in modo che il pasto notturno (che le davo io) fosse il più possibile rilassante, con le luci basse. Facevo tutto il possibile per evitare di stimolarla. Durante il giorno, invece, le poppate diventavano un momento di grande attività: solletico ai i piedi, canzoncine, sempre comunque senza infastidire il momento del pasto, ma facendo percepire la differenza.

Per perfezionare la routine ho provato anche i carillon o i rumori bianchi. Il primo funziona tutt'ora e, fortunatamente, è lo stesso che utilizzano al nido. Le app con i rumori bianchi diventavano motivo di disturbo perché voleva guardare il cellulare. 

Giorno 3: inizia il pianto

l'albero si addrizza da piccolo
Mi siedo al bordo del letto: stasera ho iniziato a mettere mia figlia nella culla mentre è ancora sveglia. Penso sia stata la cosa più importante; a volte si addormentava subito dopo la poppata serale: mi è capitato di svegliarla, sempre senza irritarla. Era necessario ed indispensabile che avesse ancora gli occhi aperti quando la mettevo nella culla. Inizialmente ne derivava un pianto fortissimo. Non so dirti se sia stato duro per lei, sicuramente è stato duro per noi sentirla piangere. Qui c'è lo spartiacque: mollare tutto prendendola in braccio, o tenere il punto (tipo metodo Estivill). Ho tenuto sempre a mente il risultato finale: dormire! Mi rassicurava di aver soddisfatto ogni sua esigenza in altri modi (poppata, bagnetto, rilassamento, ecc.), ma soprattutto la fiducia nel fatto detto popolare "l'albero si addrizza da piccolo": un bebè di pochi mesi conosce solo la routine che crei. 

A volte capitava che il pianto proseguisse ancora, dunque andavamo, io o mia moglie, periodicamente per controllarla e rassicurarla che eravamo lì – almeno ogni cinque minuti la prima notte. Le nostre visite erano però brevi: non accendevamo la luce, non la prendevamo in braccio, le davamo il ciuccio se lo aveva perso, non la guardavamo negli occhi.
pianto del bambino
Giorno 4: resisti

Alcune notti sembrano lunghissime. Se hai tenuto il punto fermo, aspettati un miglioramento stasera. Tuo figlio probabilmente ricorderà che il pianto di ieri non ha prodotto risultati. Noi abbiamo provato ad allungare il tempo di risposta ogni dieci minuti. Qualunque cosa accada, non arrenderti. Se sei incoerente, tuo figlio se ne accorgerà, imparerà a resistere e domani alzerà la posta, magari piangendo il doppio del tempo.

Giorno 5: controllo della situazione

sbirciare
Pensavamo che forse, stasera, fosse la nostra notte fortunata, ma nostra figlia ancora teneva il punto. Abbiamo quindi allungato il tempo di risposta a 15 minuti. Non vi dico la difficoltà nel resistere al suo pianto. Ogni volta che entravo nella stanza, mi accorgevo che non facevo altro che alimentare la reazione di mia figlia. Così ho deciso di starle alla larga. Certo, sbirciavo attraverso una fessura nella porta, in modo che lei non mi vedesse.

Occhio però al tipo di pianto. Se tutti i sistemi di rassicurazione non funzionano, probabilmente tuo figlio ha fame. Coccola il tuo bambino, dagli la poppata, ma non cantare per lui, tieni le luci spente anche durante gli eventuali cambi di pannolino e sistemalo nella culla non appena hai finito. 

Giorno 6: il bambino dorme

rilassati, ora il bebè dormeForse ce l'abbiamo fatta, ma è probabile che starai vagando per la casa lo stesso. Potresti trovarti ad alzarti per controllare tuo figlio. Rilassati! Vestilo con pigiami adatti alla stagione. Ora che hai fatto tanti progressi, non buttare via tutto. Lascia che tuo figlio stia tranquillo. Devi anche tu rilassarti in modo da poterti addormentare.

Giorno 7: anche tu dormi sonni tranquilli

Datti una grande pacca sulla spalla. Non solo hai riacquistato il sonno, ma hai dato al tuo bambino un regalo importante: le buone abitudini del sonno sono fondamentali quanto una buona igiene, per il benessere di un bambino. Naturalmente, ci saranno battute d'arresto, come un’otite, un nuovo fratello o una stanza d'albergo sconosciuta. Persino i bambini che dormono bene avranno problemi di tanto in tanto, ma ripiega su questo piano ogni volta che ne hai bisogno. Il tuo bambino risponderà con ancora meno difficoltà la seconda volta, perché conosce già le regole del gioco.

Ricorda bene una cosa, l'intesa con tua moglie non è importante: E' FONDAMENTALE!!! Una coppia che vive felice ed in armonia (qualche scazzo può esserci, ma sempre senza conseguenze o rancori) è una coppia che dona amore e tranquillità al proprio bebè.

Se ti è piaciuto questo articolo, posso chiederti di condividerlo sui tuoi canali social? Magari può essere utile a qualche tuo amico. Se poi hai qualche domanda da porre o critica da fare (sempre nei limiti del rispetto) sono a disposizione ed avrò piacere di risponderti.

martedì 4 settembre 2018

Svezzamento: come dar da mangiare ad un bebè

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https://www.youtube.com/channel/UCtvJa2RWOIePzy9eKHRTILA

Hai trascorso con successo il periodo dell’allattamento: ti sei svegliato di notte, hai cronometrato ogni due ore, hai ascoltato tua moglie quando gli facevano male i capezzoli. Adesso, però, tuo figlio ha la necessità di mangiare qualcosa di diverso dal solo latte (in polvere o materno) ed il pediatra ha pronunciato la fatidica parola: svezzamento. Ora viene il bello, perché dovrai recarti in un supermercato e, mentre prima cercavi birra e patatine, adesso dovrai fare anche una capatina al reparto omogeneizzati. Ti dirò di più… sei solo all’inizio, perché tuo figlio non accetterà immediatamente il passaggio dal confortevole seno o biberon, per passare al cucchiaino.  Come puoi fare per far mangiare il tuo bebè? Niente di più semplice! Ti basta utilizzare alcuni piccoli stratagemmi. Alcuni funzionano di più, altri meno. Dipende da te e dal rapporto che hai con tuo figlio. Come dici? Non hai mai imboccato nessuno che non fosse il tuo cane quando gli davi le medicine? Sei a digiuno di puericultura e non sai come fare? Non preoccuparti, ci sono qui io ad aiutarti.
In questo breve, ma intenso video tutorial, infatti, ti illustrerò come dar da mangiare ad un bebè. Ti fornirò anche alcuni consigli per farlo mangiare in tutta sicurezza, senza che possa verificarsi qualche problema.
Non vedi l’ora di cominciare vero? Se le cose stanno in questo modo, siediti bello comodo e dedicami pochissimi minuti di tempo. Sono sicuro che riuscirai a far mangiare il tuo bebè in tutta comodità senza il benché minimo problema. 
Questa sera (mercoledì 24 ottobre 2018) alle 20.30 collegati sul canale You Tube e guarda il video. Intanto ti anticipo un brevissimo trailer. Buona visione e in bocca al lupo per tutto!

Lo svezzamento è un periodo pieno di insidie. Il bebè non mangia, rifiuta il cibo, si rigira dall'altra parte. Mentre le mamme si armano di buona pazienza, noi Neopadri dobbiamo trovare delle soluzioni alternative su come dar da mangiare ad un bebè. In questo video cerco di spiegarvene qualcuna. Spero vi possano essere utili.
Alcuni consigliano di sorridere e battere le mani per incoraggiare il tuo piccolo a mangiare. Puoi provare a solleticare le labbra del tuo bambino con il cucchiaio vuoto e vedere se ridacchia. E non dimenticare il classico cucchiaio "volante" con i rumori degli aerei!


lunedì 3 settembre 2018

Come richiedere il bonus bebè

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I tuoi amici non fanno altro che parlarti del Bonus Bebè e di come la loro vita sia cambiata da quando lo hanno iniziato a prendere. Vorresti tanto provarci anche tu, ma non sei molto avvezzo al mondo Inps e non sai nemmeno da dove iniziare. Beh, non vedo dove sia il problema: oggi sono qui proprio per darti una mano!
Con la guida di oggi, infatti, ti farò scoprire come richiedere il Bonus Bebè illustrandoti le procedure da seguire per ottenerlo, a chi è rivolto, i requisiti che si devono avere e come compilare la domanda. Ovviamente non aspettarti di diventare un “mago del welfare” dopo la lettura di questo tutorial, però posso garantirti che, una volta che avrai imparato, ti basterà soltanto un pizzico di pazienza poiché l’Inps non è proprio quel che si dice “un fulmine di guerra”.
Allora, sei pronto per iniziare? Sì? Benissimo! Mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo necessario per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che ti darò. Sono sicuro che seguendo passo dopo passo i miei suggerimenti non avrai il benché minimo problema nel richiedere il Bonus Bebè. A me non resta altro da fare che augurarti buona lettura!

Il ciuccio giusto

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C'è chi lo chiama "succhietto"o "tettarella". A me piace chiamarlo "ciuccio": nome breve e d'impatto. Se lo cerchi, perché il tuo bebè sta urlando come una scimmia impazzita, hai poco tempo.

Vuoi mettere?

"Amore, dove hai messo la tettarella?"
"Amore, il ciucco?"

Se li pronunciate, noterete la differenza di tempo nel pronunciarle.

Comunque, non avevo mai avuto ben presente l'importanza del ciuccio, finché non mi sono imbattuto in un corso per neomamme e neopapà tenuto dalla MAM in occasione della fiera del bimbo che si tiene tutti gli anni a Roma

Il personale della MAM, oltre ad essere il più gentile e disponibile, è preparatissimo per quanto riguarda ogni problema che può insorgere con l'utilizzo di un ciuccio sbagliato

Sbagliato in che senso?

Il ciuccio può essere sbagliato per età, per il peso stesso, per la forma. Tutte cose che non sapevo. Da profano, pensavo che qualsiasi tipo di ciuccio andasse bene, al massimo che si dovesse adattare alla grandezza della bocca. Ma al peso del ciuccio non ci avevo mai pensato! Per esempio, i ciucci che hanno il pendaglio davanti "pesano" di più di quelli che non ce l'hanno, andando quindi a premere sul palato del bebè

I primi mesi sono fondamentali

Far crescere bene i nostri figli è importante non solo per la loro salute, ma anche per le nostre tasche. Una crescita sbagliata del cavo orale o della dentizione stessa, porta a problemi non solo odontotecnici, ma anche di schiena, ginocchia, udito e tutto ciò che concorre all'equilibrio fisico del bambino. 

Quando alla MAM mi hanno spiegato queste cose, mi sono detto: "Ammazza, nessuno mi aveva mai spiegato queste cose. Cose importanti e da sapere". Per questo preferisco la MAM ad altri prodotti. 

I commenti salienti delle altre mamme

Parlando qua e là ho scoperto commenti più disparati:

"Questa era l'unica marca di ciucci che mio figlio avrebbe preso e li raccomando decisamente alle mamme ogni volta che chiedono che cosa preferiamo!"

"Mi piace il fatto che abbiano un design carinissimo ed il ciuccio fosforescente è fantastico per trovarlo facilmente nella culla durante la notte

"Questi sono gli unici ciucci che mio figlio prenderebbe, abbiamo provato molti altri, ma questi sono quelli che gli piacevano." 

Il ciuccio fosforescente, effettivamente, è una gran figata!!! Di notte, al buio, con gli occhi socchiusi, trovarlo è un gioco da ragazzi. Lo rimettete in bocca al vostro bebè e vi girate dall'altra parte.

Personalmente con la MAM mi sto trovando benissimo. Nessuno mi aveva mai spiegato l'importanza di un ciuccio corretto. MAM lo ha fatto.

Ci sono poi le tettarelle per i biberon e mia figlia ADORA letteralmente quella della MAM. Avent o Chicco non ne vuole sentir parlare. Poi le situazioni cambiano da bambino a bambino, ma mi fido molto di più di chi mi preferisce perdere più tempo a spiegarmi le cose e la loro importanza.



mercoledì 23 maggio 2018

"A me non succederà mai"

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Si sentono sempre più frequentemente notizie di genitori che hanno lasciato i loro figli in macchina, magari sotto il sole. Tragedie che si possono evitare grazie a Remmy.

Viviamo vite frenetiche, piene di impegni e sempre di corsa, Remmy può essere un valido aiuto per tutti quei genitori "sempre di corsa".

Remmy va montato sotto il seggiolino auto del vostro bebé, quando spegnete la macchina, se lui/lei è ancora seduto/a, Remmy suona!

Tutti pensiamo di essere genitori perfetti ed attentissimi, ma spesso siamo stanchi e dobbiamo sempre tenere a mente che la frase "a me non succederà mai" è un'opzione quanto mai risibile. 

Se già avete speso un sacco di soldi per i vostri figli, questo è un investimento per la loro e la vostra sicurezza. Può salvare una vita. 

La mente umana a volte scherza, ma la vita dei nostri figli uno scherzo non è.

Remmy è venduto su Amazon al costo di 99,00 € - VAI SU AMAZON


SCHEDA TECNICA

  • REMMY è il primo dispositivo studiato per monitorare il tuo bambino durante gli spostamenti in auto
  • REMMY è semplicissimo da montare, bastano solo 2 minuti! Facile no?!
  • REMMY svolge due funzioni: Ti avvisa se durante la marcia il tuo bimbo si sposta dal seggiolino. E, inoltre, ti ricorda se quando spegni l'auto il bambino è ancora seduto nel suo posto!
  • Versione per 2 seggiolini nella stessa auto, non divisibile (Hai 1 solo seggiolino? cerca nel nostro negozio la versione adeguata!)
  • Versione per auto CON sistema Start & Stop (Non hai il sistema Start & Stop? cerca nel nostro negozio la versione adeguata!)

Nella nuova versione è stata sostituita la presa accendisigari supplementare con una presa USB (5V 2 A). Un "ammenicolo" in meno, anzi due; puoi cosi evitare di comperare l'adattatore per attaccare il cellulare alla presa accendisigari! 

L’originale soluzione che insegna al bambino a camminare naturalmente…..e non fa venire il mal di schiena al babbo.

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Si chiama Walky ed è un utile strumento, originale e innovativo, che funge da aiuto per i bambini che iniziano a camminare.



Si vende su Amazon al costo di 50 euro.


Con Walky il bambino inizierà in modo del tutto naturale, a muovere i suoi primi passi. Ha un manico antiscivolo ed include una cintura di sicurezza per il bambino. 

Walky è sicuro sia in casa che fuori casa, l’adulto è a stretto contatto con il bambino e può quindi guidarlo con sicurezza, evitando ogni possibile pericolo.

Walky è regolabile sia in base all’altezza dell’adulto che in base all’altezza del bambino ed è corredato da bretelle giro spalla di sicurezza.

Walky è utile da quando il bambino inizia a gattonare,fino ad un peso massimo di 15 kg (più o meno per bambino tra i 7 ed i 20 mesi di età).


Un bel regalo per la futura mamma: il cuscino per gravidanza e allattamento

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Un cuscino per gravidanza ed allattamento che si rispetti deve fornire supporto nei momenti di riposo e durante gli esercizi preparto, di rilassamento e di ginnastica della mamma in gravidanza, ma dovrà anche poter essere utilizzato per l'allattamento e, magari in futuro, come poltroncina per il vostro bebé.

Le mogli in gravidanza diventano molto emotive. Lo scombussolamento ormonale le fa diventare come noi dopo qualche litro di birra. Per ovviare all'insonnia notturna e garantire un buon riposo durante la gravidanza, ma anche un confortevole allattamento serve tanta morbidezza. Sia da parte di noi futuri padri, sia con l'ausilio di oggettistica adatta allo scopo. 

La futura mamma ha bisogno di sostenere la pancia, la schiena ed i fianchi; lei ed il futuro bebé dovranno avere una posizione confortevole per l'allattamento.

Come conciliare queste due esigenze, risparmiando anche un po'? La soluzione è nel cuscino per gravidanza ed allattamento. 


Il cuscino che vi presento oggi, lo abbiamo utilizzato (e lo utilizziamo ancora oggi) sentendoci molto soddisfatti della scelta.

Si tratta del Summer Infant 95021, Body Pillow Cuscino Supporto 4 in 1, Unisex - venduto su Amazon al prezzo di 79 euro con spedizione gratuita.

Credetemi. Le vostre mogli e future mamme apprezzeranno il regalo. Il sollievo dato loro dal sostegno della pancia fino alla comodità per l'allattamento non ha eguali. Ed il loro sollievo fisico, sarà il vostro (nostro) sollievo mentale! Ed un papà mentalmente apposto sarà più pronto e reattivo alle richieste della sua partner e del suo bebé. 

Non solo, ma essendo un prodotto utilizzabile da prima della nascita fino a quando il vostro bebé potrà stare dritto da solo ed oltre, la cifra è ben ripagata.

mercoledì 2 maggio 2018

Idee regalo per la festa della mamma 2018

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Se stai leggendo questo post è perché, probabilmente, non hai idea di cosa regalare a tua moglie per la festa della mamma.

Sei in ansia perché, magari, è la sua prima festa della mamma e vorresti fare bella figura. 

Ma non sai proprio da dove cominciare.
Intanto ti ricordo che quest'anno la festa della mamma cade il 13 maggio. 

Se ti va di divertirti con un po' di fai-da-te, puoi trovare tante guide on line. Ma siccome per noi neopadri la praticità viene prima di tutto e, soprattutto non sappiamo tenere nascosto un regalo, per la festa della mamma ti consiglio qualche semplice idea che ti vado ad elencare di seguito.

Body neonato manica lunga



Questo è un semplicissimo body per la festa della mamma con su scritto: "BUONA FESTA DELLA MAMMA". Potreste farlo indossare notte tempo al vostro bebé e quando vostra moglie si sveglierà e lo andrà a prendere in braccio vedrà la sorpresa. Su Amazon è possibile anche scegliere la taglia. Acquista su Amazon.

Diffusore di Aromi e Umidificatore Ultrasuoni

Questo è un diffusore di aromi per l'aroma terapia. SI tratta di un prodotto utile per creare una nebbia molto fine e ammorbidire e inumidire la pelle secca in inverno. Quando si dorme con un condizionatore d'aria avviato, può aiutarti a respirare meglio e migliorare la qualità del sonno. Usa la tecnologia di atomizzazione ad ultrasuoni, il suono notturno è basso fino a 35 decibel, non influisce sul lavoro e sul sonno, particolarmente adatto per camere da letto e stanza del bambino. Dispone anche di una lampada a led con 7 colori da regolare, ogni colore ha due opzioni di luminosità, la luce morbida crea un'atmosfera romantica e dispone anche di 4 impostazioni di timer: 1 ora/ 3 ore/6 ore/modalità continua.

Zaino multi-funzione impermeabile da viaggio per il bebè 

Si tratta di uno zaino veramente comodo da usare. Durevole e impermeabile: realizzato in tessuto Oxford di alta qualità che è resistente e facile da pulire. Dispone di un ampio scomparto principale, diverse tasche separate per tutti i tuoi oggetti essenziali come latte in bottiglia, bottiglia d'acqua, vestiti, pannolini, salviette, asciugamani, ecc. IN DIVERSE tasche portaoggetti.
Puoi utilizzare questa borsa per portare i pannolini, ma anche come un grande zaino da viaggio.

Cornice per impronte di Bebè (mano e piede) con 2 foto

Se ancora non ve l'avessero regalata, questa potrebbe essere una bella idea. A vostra moglie piacerà senza dubbio. Questo kit porta impronte manine e piedini consente di fermare il tempo in un piccolo souvenir da custodire. Con poco tempo e poca fatica, avrai a disposizione qualcosa che apprezzerai per il resto della tua vita, anche quando il tuo bimbo sarà cresciuto.

Orsacchiotto festa della mamma con fiore e scritta "Best Mum"

Un bel regalo per la festa della mamma. Un orsacchiotto di peluche morbido e di qualità, con scritta "Best Mum" su un fiore rosa o viola. Tutte le misure sono approssimative di +/- 18 cm.

Camicetta "Madre Canguro" multifunzionale senza maniche

Una volta comprata, la userai anche tu. Garantito. Ideale per l'allattamento ed in cotone. 

Queste sono solo alcune idee regalo per la festa della mamma. Se ne avete altre, vi invito a scriverle nei commenti. Per quanto riguarda la fascia porta bebè, sono in procinto di realizzare un video per farvi vedere come si usa. Sì è vero, ce ne sono tanti di video di questo tipo, ma non come potrei farlo io.... come potrebbe farlo un neopadre ;-) #staytuned





martedì 17 aprile 2018

Cosa porterei con me se uscissi da solo col mio bebè?

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Se stai leggendo questo post è perché, forse, vuoi scoprire alcuni oggetti veramente utili da portare con te se dovessi per caso uscire da solo con il tuo bebè.
Per un padre, uscire da solo con proprio bebè e specialmente se per la prima volta, può essere un'avventura emozionante o sconvolgente. 

Prima di raccontarti quali siano alcuni oggetti utili da portare con te, è doverosa una premessa.

A differenza delle mamme, quando un padre guadagna l'uscita non si torna indietro per nessun motivo.

Detto questo, vado a raccontarti la mia esperienza.

Mi trovavo da solo in casa con mia figlia ed essendo una bel pomeriggio, decisi di fare un giro al parco con lei. 

Avevo preparato tutto la borsa dei pannolini, un cambio, il latte in polvere di scorta e altre cianfrusaglie che ora non ricordo.

Ho trascorso circa tre ore al passeggio per il parco. Ho allattato mia figlia. 

Poi è successo il cataclisma. Si rompe una ruota del passeggino mentre mia figlia stava piangendo a più non posso perché... aveva il pannolino pieno....

Se volete sapere quali oggetti mi sono stati utili per arrivare sano e salvo a casa... guardate questo video e fatemi sapere che ne pensate.


lunedì 16 aprile 2018

Ho paura a lasciare mio figlio in braccio ad altri, come faccio?

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Se pensavi che i tuoi problemi fossero finiti con la fine della gravidanza, ti sei sbagliato di grosso. Adesso iniziano le ansie e le paure. 
Una di queste ansie è staccarti dal tuo bebè. Perché se è vero che molti neopadri hanno paura a prendere in braccio il loro bebè, altrettanto è vero che molti altri hanno paura a staccarsene. Soprattutto a metterlo in braccio ad altre persone.

Quello che ti consiglio è di farti una scaletta mentale.

1) I nonni hanno tenuto in braccio te e tua moglie. Ti hanno pulito il sederino, ti hanno allattato proprio come tu farai con il tuo bebè. Quindi di loro puoi avere piena fiducia. Loro sono già laureati, tu non stai nemmeno alle elementari. Semmai la paura dovrebbe essere al contrario.

2) Pensa che un bel giorno il tuo bebè sarà preso in braccio dalle maestre del nido. Quindi prima lo abitui a braccia diverse, meglio sarà per te (ma soprattutto per lui).

3) Ti ricordi quello zio a cui puzza il fiato? Oppure quella cugina con i figli pestiferi? Per ognuno ci può essere una scusa valida senza che si offenda. Preparati prima, per non essere sprovvisto al momento. 

Ti consiglio di vedere questo video, magari può aiutarti nel superare ansie e paure. 


venerdì 13 aprile 2018

Come faccio a calmare il neonato che piange?

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Il tuo marmocchio sta piangendo. Ininterrottamente. Da quasi un'ora.
Lo guardi. Lo stai fissando con lo sguardo del perdente, perché sei solo e sua madre è uscita con le amiche. Da solo ti senti una nullità, non sei capace di fare niente. Stavolta te ne rendi conto perché sei di fronte ad un essere che ripone in te tutta la sua più completa fiducia, ma tu lo stai deludendo. 

Se stai leggendo queste parole, forse è perché tuo figlio ha trascorso qualche ora piangendo come una fontana. Anche io, come te, ho spesso avuto paura di quel pianto. Il neonato che piange ci vuole dire qualcosa. E questo lo sappiamo. Ma cosa può volere se abbiamo eseguito nell'ordine le seguenti azioni:

1) gli abbiamo dato il biberon... non lo vuole;
2) gli abbiamo cambiato il pannolino... non ha fatto né pipì, né cacca;
3) lo stiamo ninnando da un'ora... non si rilassa;
4) gli abbiamo provato a mettere il ciuccio in bocca... lo sputa e lo risputa.

Caro neopadre, c'è una sola certezza in tutto questo: NOI PADRI NON SIAMO SUPERMAN!!

Sembra poco, ma è già tanto. 

La pazienza è poca, è vero, ma devi trovarla. Forse hai anche dormito poco, non importa. Lui è li che urla.

In questo video ho cercato di spiegare alcune tecniche che uso io, se ne conosci altre puoi commentare e magari aiutare altri disperati neopadri. Ti ricordo che non sono un pediatra, tantomento un ostetrico, è tutto basato sull'esperienza personale.


Il blog per i neopadri scritto da un neopadre

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Ciao a tutti ragazzi. O forse dovrei dire neopadri?
Se siete arrivati qui è perché, forse avete cercato su Google informazioni sul fatto che state per diventare papà. Oppure siete semplicemente capitati per caso.
Se state per diventare papà, o siete diventati padri da poco tempo, allora forse anche a voi sta salendo una certa ansia.

Come dite? Nessuna ansia? Meglio per voi, ma sappiate che molti uomini possono addirittura arrivare a soffrire, anche loro, di depressione post partum. Come per le consorti, è qualcosa di curabile e superabile con la guida di uno specialista. Però, prima di spendere bei soldini, provate a dare una letta a quanto ho da raccontarvi su questo blog o sul mio canale You Tube.

Questo è il primo post del blog. Educazione vuole che ci si presenti.
Mi chiamo Mario e sono diventato papà di una bella bambina di nome Rachele, il 21 novembre 2017, alle ore 2.22 (ancora non nasceva e già ci faceva fare le ore piccole!!!).

Ho creato questo blog ed un canale You Tube per parlare delle mie esperienze di padre-genitore-marito. Sperando che possano essere utili a tutti coloro che stanno per diventare papà o che lo sono diventati da pochi mesi.

In alto i pannolini giovanotti. Facciamo vedere di che pasta siamo fatti!!!